Scarpe di carta - Manigoldilcartastorie

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Scarpe di carta

MOSTRE > 2017
A passo di... CARTA!

Décolleté, stringate, mary jane, oxford, mocassini, sabot, plateau, ballerine, ciabattine, chopine, espadrillas, zatteroni, calighe, coturni, cioce, sandali, stivali, cuissard, calosce, polacchine, scarponcini, camperos, clark, sneaker, infradito, pantofole, babbucce e mille altre voci ancora per declinare l'oggetto SCARPA.
Accessorio che in ogni tempo si propone in materiali, colori e soprattutto forme nuove nuovissime... persino oltre la misura della funzione: anche fino ad essere scomodissimo da calzarsi... questa, però, è un'altra storia!
E così, ho pensato potessi farne il soggetto per nuovi divertissement di carta.
Eccomi, dunque, impegnato a suggerire cuoi e camoscio; a rendere la morbidezza di nappa e capretti; a immaginare broccati, velluto, shantung, impalpabili trasparenze e animal print; e ancora, a ricreare intarsi lucido-opachi o a immaginare ricami e ajour, e ancora patchwork e cordonetti, frangine, pompon e falpalà, fibbie di galalite... e da carte le più varie, ecco... suggerite eleganze per Cenerentole e fashion addicted!
Ed eccomi impegnato a reinterpretare - vere e proprie icone nel mondo della  calzatura - la vertigine di stiletti e tacco 12, le pumpkin avvolgenti e ben rotonde in punta; eccomi a cimentarmi con sofisticate décolleté, con ballerine per Lolite e non solo; ed ecco le nuove proposte per sandali da giorno e da sera, per le stringate, per modelli con tomaia iper-decorata e pertanto iper-femminili; e per sfidarmi nell'intaglio? voilà: la stravaganza di stivaletti molto Seventees, voilà: il sandalo con alta zeppa; e poi, strizzando l'occhio alla calzoleria britannica, la duilio bicolore, né manca la pianella che strizza l'occhio ai Mondrian di Yves Saint Laurent... e, omaggio alle femmes fatales, alle atmosfere Anni Venti e Trenta, volià: calzature con cinturino gioiello per avvolgere il collo del piede, per stringere caviglie sottili, e magari con la suola rossa: come insegna Christian Louboutin; e poi anche una polacchina degna delle più scatenate ballerine di can-can; e dalle frivolezze '700, voilà: capricci rococò per mule e pianelle con tacco a rocchetto, in sete di Lione e con guarnizioni a punto Venezia o point d'ombre...
Insomma: scarpe scarpe scarpe... per camminare, passeggiare, trotterellare, saltellare, sgattaiolare, sciabattare, calpestare, avanzare, incedere, marciare, salire, scendere... per danzare, per dondolare, per sfilare... per ancheggiare, per sedurre, per catturare... (ma magari per correre, rincorrere, saltare, trottare, galoppare, scalare, beh! stiletti, décolleté e infradito, forse no! ... una scarpa da ginnastica?).    
O anche, infine, scarpe solo da desiderare: immaginandosi i piedi calzati in uno degli accessori più fetish che moda e costume da sempre offrano!

Il tutto comunque, per questi miei nuovi divertissement, realizzato rigorosamente di carta: anche se, per qualche inedita trasparenza, un poco poco di plastica mi è stata di grande aiuto! Rigorosamente di carta, sì: pazientemente tagliata, traforata, bucherellata - ah! le mie forbicine!
Rigorosamente di carta, sì: stropicciata e arricchita in volume per lavorio di pieghe e frottage, per intrecci e sovrapposizioni - ah! la colla come alleata!
... per un'altra "passeggiata" - è il caso di dirlo! - nel mondo della moda.
[GUIDO FAURO]
E’ mio desiderio poter accompagnare i visitatori di ROMA FASHION DOLL CONVENTION: illustrando, se vogliono, il lavoro che c'è dietro ognuno di questi piccoli divertissement di carta.
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